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La follia nella seconda guerra mondiale

Il manicomio di Racconigi è abbandonato da anni, ma questi vecchi faldoni hanno ancora molte storie da raccontare. Contengono le cartelle cliniche delle migliaia di pazienti rinchiusi per oltre un secolo nella struttura. Un punto di osservazione privilegiato per comprendere anche ciò che è accaduto nel mondo di fuori.L'idea è venuta a uno storico torinese, Massimo Tornabene, che ha voluto indagare cosa le cartelle potessero raccontare degli effetti collaterali della seconda guerra mondiale. Siamo nel cuneese, in una zona dove più aspri sono stati i combattimenti. E' a partire dal 1942 che alle porte del manicomio inizia a bussare una categoria nuova di malati: civili che non reggono il peso del conflitto.E in effetti non ci vorrà molto perché dal fronte arrivino anche loro. Molti sono reduci dalla Russia, sbandati, confusi, impauriti: uguale il dramma del disagio psichico, diversi i fattori che lo hanno provocato Sono in totale un migliaio le storie raccolte nel libro "La guerra dei matti", una ricerca che parte dal passato per dirci dei drammi del presente."Medici senza frontiere" ha recentemente denunciato come tra civili ceceni vittime dei raid dell'esercito russo vi sia un picco di episodi di ansia e depressione che sfociano spesso nel suicidio. Morti che oggi come allora non rientrano in nessuna statistica, a meno che non si abbia la voglia di scavare tra le carte ingiallite di un manicomio sollevando un altro velo sulla tragedia della guerra.
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Servizio di Stefano Tallia da TG LEONARDO (Rai Tre) del 3 maggio 2007
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Referenze

Collana editoriale promossa dal Centro Studi Interdipartimentale in Psichiatria dei Dsm della Provincia di Cuneo. I volumi sono editi da Araba Fenice edizioni http://www.arabafenicelibri.it/ Per contatti: assistenza.medicina.societa@gmail.com